mercoledì 11 giugno 2025

Il socialista slovacco Robert Fico, ancora una volta, contro l'irresponsabilità della Commissione UE. Articolo di Luca Bagatin

  

Il socialista slovacco Robert Fico non demorde e ai diktat di una UE guidata dalla poco responsabile e destrorsa Maggioranza Ursula, proprio non ci sta.

Egli aveva, del resto, già rispedito recentemente al mittente le assurde richieste dell'esponente della destra estone, Kaja Kallas, rappresentante per gli affari esteri dell'UE, affermando: “L'Alto rappresentante dell'UE per gli affari esteri, Kaja Kallas, ha messo in guardia i leader europei dal partecipare alle celebrazioni del Giorno della Vittoria che si terranno a Mosca a maggio. (...)

Parto per Mosca il 9 maggio. L'avvertimento della signora Kallas è una forma di ricatto o un segnale che sarò punito al mio ritorno da Mosca? Non lo so. Ma so che siamo nel 2025, non nel 1939.

L'avvertimento della signora Kallas conferma la necessità di un dibattito all'interno dell'UE sull'essenza stessa della democrazia. Tra questi rientrano quanto accaduto in Romania e Francia durante le elezioni presidenziali, i "Maidan" organizzati dall'Occidente in Georgia e Serbia e il modo in cui sono stati ignorati gli abusi del diritto penale contro l'opposizione in Slovacchia.

Signora Kallas, vorrei informarla che sono il legittimo Primo Ministro della Slovacchia, un Paese sovrano. Nessuno può dettare i miei movimenti. Mi recherò a Mosca per rendere omaggio alle migliaia di soldati dell'Armata Rossa caduti per la liberazione della Slovacchia, nonché ai milioni di altre vittime del terrore nazista. Proprio come ho reso omaggio alle vittime dello sbarco in Normandia o nel Pacifico, o come intendo onorare i piloti della RAF. E lasciatemi ricordare che sono uno dei pochi nell'Unione Europea che afferma costantemente la necessità della pace in Ucraina e non sostiene la continuazione di questa guerra insensata.

I commenti della signora Kallas sono irrispettosi e mi oppongo fermamente ad essi”.

Oggi, il socialista Fico, rifiuta, ancora una volta, i diktat della dirigenza UE relativamente all'assurdo pacchetto di sanzioni contro la Russia, che danneggerebbe ancora una volta la stessa UE, mettendo termine alle forniture di energia russa.

Il nuovo pacchetto di sanzioni predisposto dalla Commissione UE, propone di vietare le transazioni con i gasdotti nord Stream della Russia. La Commissione, ha altresì proposto di abbassare il limite di prezzo previsto dal G7 sul greggio russo, a 45 dollari al barile.

Il Premier slovacco Fico si oppone da sempre a quello che ha definito “suicidio economico” ed in merito ha scritto, sui social:

La Repubblica Slovacca non sosterrà il prossimo 18esimo pacchetto di sanzioni contro la Federazione Russa a meno che la Commissione europea non fornisca una vera soluzione alla situazione di crisi in cui si troverà la Slovacchia dopo un completo blocco della fornitura di gas, petrolio e combustibile nucleare dalla Russia”.

Robert Fico guida il partito socialista democratico Direzione-Socialdemocrazia (SMER), che conta circa il 25% dei consensi e ha una piattaforma che rifiuta le ricette economiche liberali e promuove un'economia fondata sull'intervento pubblico; sulla sovranità nazionale e l'euro-scetticismo e su politiche anti-immigrazioniste, come del resto hanno sempre fatto tutti gli storici partiti socialisti del secolo scorso (molti dei quali totalmente scomparsi in Europa o quantomeno sono scomparse le loro serie leadership), che rifiutavano lo sfruttamento della manodopera straniera a basso costo, promuovendo politiche di cooperazione e partnership con i Paesi del Terzo Mondo e del Sud del mondo.

Si potrebbe dire che Fico è l'unico vero leader socialista in UE, assieme all'ex leader laburista Jeremy Corbyn, oggi deputato indipendente al Parlamento britannico e molto attivo nelle lotte per la pace e contro ogni forma di imperialismo, tanto quanto l'ex laburista George Galloway – entrambi non a caso fortemente critici nei confronti degli pseudo laburisti di Starmer, degni eredi dello pseudo laburista Blair; l'irlandese Mick Wallace e la tedesca Sahra Wagenknecht.

Il socialismo in UE latita, ma, fortunatamente, non è del tutto assente. Quel che è certo è che non è rappresentato dalla cosiddetta “Alleanza Progressista dei Socialisti e dei Democratici”, che sostiene la guerrafondaia e irresponsabile Maggioranza Ursula.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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