sabato 9 agosto 2025

Cuba e il Venezuela rispondono alle solite inopportune interferenze USA. Articolo di Luca Bagatin

Ancora una volta, il regime di Washington, che sia retto dalla cricca “democratica” o “repubblicana”, tenta di interferire negli affari interni di altri Paesi, guarda caso governati da socialisti.

Ancora una volta viene puntato il dito contro il Presidente socialista del Venezuela, Nicolas Maduro, rieletto nel luglio 2024 con il 51,95% dei voti e la cui coalizione elettorale, socialista e bolivariana, il Gran Polo Patriottico, ha recentemente vinto le elezioni amministrative.

Il governo di Trump, infatti, ha aumentato a 50 milioni di dollari la ricompensa per l'arresto del Presidente Maduro. Accusato ingiustamente di narcotraffico.

Immediata la reazione del governo socialista cubano, altro governo storicamente nel mirino del regime a Stelle e Strisce.

Il Primo Segretario del Comitato Centrale del Partito Comunista Cubano e Presidente della Repubblica, Miguel Díaz-Canel Bermúdez, su X, ha pubblicato un messaggio condannando le azioni di Washington, scrivendo che il governo USA “si presenta come un “giudice globale” per giustificare le sue misure illegali e unilaterali”.

Il Ministro degli Esteri della Repubblica Bolivariana del Venezuela, Yván Gil, ha da parte sua definito “patetica” la cosiddetta “taglia” di 50 milioni di dollari sul Presidente Maduro e ha definito, tale misura, un “circo mediatico” atto a compiacere l'estrema destra che governa gli USA e che ciò dimostra che la recente vittoria socialista e bolivariana alle elezioni amministrative in Venezuela, ha infastidito ulteriormente l'amministrazione Trump.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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