Il Presidente socialista del Brasile, Luiz Inácio Lula da Silva, ha convocato, nei giorni scorsi, un vertice virtuale del gruppo dei BRICS (comprendente, oltre al Brasile, Cina, Russia, Sudafrica, India, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Etiopia, Indonesia, Iran e Arabia Saudita).
Durante il vertice, egli ha promosso un sistema volto alla cooperazione, capace di superare ogni forma di rivalità e di difendere il multilateralismo.
Lula ha affermato che i fondamenti dell'ordine internazionale, costituito nel 1945, sono stati rapidamente e irresponsabilmente minacciati dall'unilateralismo (USA, anche se Lula, nel suo discorso, non li ha voluti nominare direttamente) e che l'Organizzazione Mondiale del Commercio (OMC) è paralizzata da anni.
“In poche settimane, misure unilaterali hanno trasformato in lettera morta i principi fondamentali del libero scambio come le clausole della nazione più favorita e del trattamento nazionale. Ora assistiamo alla sepoltura formale di questi principi. I nostri Paesi sono diventati vittime di pratiche commerciali ingiustificate e illegali”, ha sottolineato il Presidente Lula.
“Dividere per conquistare è la strategia dell'unilateralismo”, ha affermato Lula, aggiungendo che “Il ricatto tariffario si sta normalizzando come strumento per conquistare i mercati e interferire con questioni interne. L'imposizione di misure extraterritoriali minaccia le nostre istituzioni”.
Il gruppo dei BRICS, il suo sistema di commercio e l'integrazione finanziaria dei vari Paesi che lo compongono, ad ogni modo, stanno attenuando gli effetti del protezionismo, ha ricordato il Presidente brasiliano.
“Abbiamo la legittimità necessaria per guidare la rifondazione del sistema commerciale multilaterale su basi moderne, flessibili e orientate alle nostre esigenze di sviluppo. Per questo dobbiamo andare uniti alla 14a conferenza ministeriale dell'OMC, il prossimo anno in Camerun”, ha proseguito.
Egli, ha inoltre spiegato come l'impatto dell'unilateralismo sia grave anche in ambito ambientale, ricordando come i Paesi in via di sviluppo siano i più colpiti dal cambiamento climatico.
In merito ha sottolineato che “Oltre a lavorare per la decarbonizzazione pianificata dell'economia globale, possiamo utilizzare i combustibili fossili per finanziare la transizione ecologica. Abbiamo bisogno di una governance climatica più forte, in grado di esercitare una supervisione efficace”.
Egli, ha inoltre fatto presente come i Paesi del Sud del Mondo possano creare le condizioni per promuovere un nuovo paradigma di sviluppo, volto ad arginare una nuova Guerra Fredda.
In tal senso, ha concluso affermando che: “L'unilateralismo non porterà mai alla realizzazione degli scopi di pace, giustizia e prosperità che i nostri antenati hanno delineato nel 1945 (... ). BRICS è già il nuovo nome della difesa del multilateralismo”.
Luca Bagatin
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