sabato 20 dicembre 2025

Il nemico degli USA e del liberal capitalismo rimane il socialismo, ovvero la giustizia sociale e la sovranità nazionale. Articolo di Luca Bagatin

 

E' evidente che, il nemico degli USA e del mondo sedicente “libero”, ma in realtà liberal capitalista e oligarchico, sia il socialismo.

Lo abbiamo visto più volte, nel corso della Storia.

Alcuni esempi?

La defenestrazione dei leader socialisti latinoamericani, da Allende a Peron; i tentativi di destabilizzazione in Venezuela (passati e recentissimi); l'embargo a Cuba; i tentativi, purtroppo riusciti, di far crollare il socialismo nei Paesi dell'Est (a iniziare dalla Jugoslavia); la defenestrazione di Bettino Craxi e del PSI (oltre ai partiti democratici di governo, in Italia); la defenestrazione del socialismo arabo nella Libia di Gheddafi e di quello baathista siriano di Assad.

Questi solo alcuni esempi, ma se ne potrebbero citare moltissimi altri, di cui ad ogni modo, in altri articoli, mi sono occupato.

Per contrastare il socialismo, a livello internazionale, gli USA e i loro alleati, hanno persino fomentato e sostenuto l'islam radicale. In Siria, guarda un po', da quando governa l'islamista Ahmad al-Shara', l'UE ha allentato le sanzioni e gli USA le hanno recentemente addirittura tolte.

E questa la chiamerebbero “difesa della democrazia e della libertà”? Ma dai! Non siamo ipocriti.

La NATO stessa, da strumento di difesa comune, ha perduto il suo ruolo originario, come ricordato anche di recente dal prof. Giancarlo Elia Valori, al convegno di presentazione del saggio di Paola Bergamo, “Ritrovare i sentieri dell'Europa”.

Gli USA vorrebbero persino vendere armi ai separatisti di Taiwan, in chiave anti-cinese, ovvero anti-socialista cinese.

E, come se non bastasse, il flirt di Trump con Putin, pur dettato dalla logica e dal buonsenso (una logica che ad ogni modo aveva avuto per primo Silvio Berlusconi e, prima di lui, Gianni De Michelis, che avrebbe voluto integrare la Russia nel sistema comunitario europeo e creare un dialogo fra Occidente e Oriente, in sinergia con la Cina), sembra piuttosto volto ad allontanare la Russia dalla Cina.

Una Cina che, grazie alla sua economia socialista di mercato, sta arrivando a superare in ogni settore gli USA, il cui sistema oligarchico liberal capitalista, è destinato a crollare.

In tutto ciò, assistiamo a continue violazioni del diritto internazionale da parte degli USA, non ultima la situazione in Venezuela, di cui ho ampiamente scritto e sulla quale è intervenuta anche la Vicepresidente esecutiva del Venezuela, Delcy Rodriguez, la quale ha denunciato il tentativo di aggressione da parte degli USA, sottolineando che il Paese non ha alcun debito in sospeso con il governo di Trump, mentre è Washington ad avere debiti con il popolo venezuelano.

Ella si è riferita al saccheggio finanziario perpetrato ai danni dei beni venezuelani all'estero.

E ha denunciato le sanzioni unilaterali statunitensi contro il Venezuela, la cui unica “colpa” è quella di avere un governo socialista che difende giustizia sociale, sovranità nazionale e indipendenza economica.

Guarda caso...

E siamo sempre lì, con gli USA che, governanti dalle due destre, “democratica” e/o “repubblicana”, perseguono sempre il medesimo obiettivo. Saccheggiare chi difende il proprio diritto all'autogoverno e promuove un sistema fondato sulla giustizia sociale e la pianificazione economica.

L'UE – esclusa la Slovacchia (e pochi altri), governata non a caso da un autentico socialista democratico senza equivoci, quale è Robert Fico - da tempo va loro dietro e, anche quando non lo fa, preferisce sostenere una autocrazia corrotta di destra a essa estranea, in una escalation che potrebbe condurre a un conflitto allargato dalle conseguenze imprevedibili.

La cura ad ogni modo esiste. Si chiama socialismo senza equivoci. Ovvero autogoverno, autogestione dei popoli, sovranità e indipendenza economica.

In poche parole: razionalità, cooperazione, libertà, fratellanza e uguaglianza.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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