Dire che il Presidente socialista della Colombia, Gustavo Petro, nella sua manifestazione pacifica a New York, a sostegno del popolo palestinese, bombardato dal regime di Nethanyau, avrebbe inneggiato ai disordine e alla violenza, è alquanto pretestuoso e ridicolo.
Assieme all'ex leader dei Pink Floyd, Roger Waters, noto per il suo attivismo in favore dei diritti civili e umani, della giustizia sociale e per la promozione del socialismo nel mondo, il Presidente Petro ha organizzato una piccola manifestazione pacifica, nella quale ha detto, fra le altre cose: “Chiedo a tutti i soldati dell’esercito degli Stati Uniti di non puntare i loro fucili contro l’umanità” e ha aggiunto “Disobbedite agli ordini del presidente Donald Trump, obbedite agli ordini dell’umanità”, invitando a promuovere la pace e non la guerra, tanto amata dai Presidenti dei regimi a Stelle e Strisce, siano essi “Repubblicani” o “Democratici” (repubblicani e democratici più di nome che di fatto, invero).
Egli, nei giorni scorsi, in sede ONU, aveva promosso la nascita di un “esercito per la salvezza dell'umanità” contro i crimini perpetrati da regimi come quello di Nethanyau e aveva sollevato la proposta di chiedere alla Repubblica Popolare Cinese un contributo attivo in questo senso (vedi il mio precedente articolo: https://amoreeliberta.blogspot.com/2025/09/il-presidente-socialista-della-colombia.html).
Egli ha anche sottolineato di non avere “nulla contro il popolo ebraico, né contro il popolo di Israele”.
Il Dipartimento di Stato USA ha scritto su X che Petro avrebbe “esortato i soldati statunitensi a disobbedire agli ordini” ed avrebbe incitato “alla violenza”. Per queste pretestuose motivazioni, nel post, è scritto anche che al Presidente colombiano sarebbe stato revocato il visto.
Per tutta risposta, il Presidente colombiano, su Facebook, ha scritto: “Sono arrivato a Bogotà e ho scoperto di non avere più un visto per gli Stati Uniti. Per andare a Ibagué alla grande manifestazione per la democrazia di Tolima, non ho bisogno di un visto. Separare gli Stati Uniti dalla Colombia è ciò di cui le mafie hanno bisogno. Ciò che il governo degli Stati Uniti mi sta facendo viola tutte le norme sull'immunità su cui si basano le Nazioni Unite e la sua Assemblea Generale. C'è immunità totale per i Presidenti che partecipano all'Assemblea e il governo degli Stati Uniti non può influenzare l'opinione degli Stati Uniti. Il fatto che non mi sia stato permesso di entrare nell'Autorità Nazionale Palestinese e che il mio visto sia stato revocato per aver chiesto agli eserciti statunitense e israeliano di non sostenere il genocidio, che è un crimine contro tutta l'umanità, dimostra che il governo degli Stati Uniti non rispetta più il diritto internazionale. La sede delle Nazioni Unite non può rimanere a New York”.
In un altro post, lungo e toccante, rispondendo direttamente a
Trump, ha inoltre fatto presente che: “L'umanità è contro il
genocidio, e in Colombia ci fu un genocidio contro il popolo quando i
conservatori fascisti ordinarono che i liberali fossero sconfitti con
il sangue e con il fuoco. Quel genocidio continuò anche in seguito,
attraverso un'alleanza con il narcotraffico.
Mai, in nessun Paese
al mondo, la mafia ha avuto un controllo così esteso sullo Stato
come in Colombia. Mai, in nessun luogo, la mafia è stata in grado di
emanare così tante leggi e, dal potere stesso dello Stato, uccidere
centinaia di migliaia di contadini e giovani.
Mai, in nessun luogo
al mondo, la mafia è riuscita a sfrattare milioni di contadini dalle
loro terre. Il governo del narcotraffico instaurato in Colombia fu
genocida.
Luis Carlos Galán lo denunciò e fu assassinato per
questo. Quel Galán che ho incontrato personalmente quando ero un
giovane combattente dell'M19, a cui dissi che eravamo fratelli, deve
essere rivissuto nella voce del suo antenato, il comunardo José
Antonio Galán, smembrato dai castigliani perché ribelle. I
responsabili di questo genocidio cercano di rifugiarsi dietro di te,
Trump, perché credono che tu protegga i responsabili del genocidio.
Non circondarti di responsabili del genocidio.
L'umanità esige la
fine del crimine a Gaza. Gli israeliani hanno subito un atto di
terrore contro i loro giovani durante un concerto, e ci sono state
morti che non avrebbero dovuto accadere. Ma la risposta non deve
essere un crimine contro l'umanità. Non possiamo permettere che
vengano uccisi bambini a Gaza.
Sua moglie, signor Trump, o le sue
figlie, dovrebbero dirle che uccidere bambini non è giusto. Me lo
dicono le mie figlie.
Rispetto la sua famiglia e le ho detto che
avrei bevuto un whisky, nonostante la gastrite, a casa sua o a casa
mia, o dove voleva, ma parlando faccia a faccia, tra pari, da uomini
e senza bugie. Non mi ha risposto.
Metta da parte le sciocchezze
dei suoi consiglieri, veda l'umanità con chiarezza e veda cosa sta
succedendo. Non si rendono grandi gli Stati Uniti uccidendo bambini
indifesi. Ora trasformeranno la mia libera e umana opinione in un
crimine. Sapete che le leggi internazionali mi garantiscono
l'immunità per rivolgermi alle Nazioni Unite e che non dovrebbero
esserci rappresaglie per la mia libera opinione, perché sono una
persona libera.
I missili non dovrebbero cadere sulla popolazione
civile di Gaza. I missili non dovrebbero cadere sui giovani poveri al
servizio dei narcotrafficanti, né sui contadini che cercano di
sopravvivere. I missili non dovrebbero cadere sui migranti che
partono perché non sopportano la povertà. I migranti non sono
criminali e non meritano la pena di morte: farlo è un crimine contro
l'umanità.
Trump, stai lontano da Hitler. C'è ancora tempo. Ho
pregato per i soldati statunitensi che, in prima linea nella
battaglia della Linea Gotica, vicino a Firenze, la città
rinascimentale in Italia, morirono per la libertà. Ho pregato nel
loro cimitero.
Non uccidete la libertà. I miei antenati vissero
30.000 anni fa in America e crearono lingue, arte e civiltà. I tuoi
antenati sono arrivati appena un secolo fa, ma questo non
importa: sei il benvenuto in America, terra di libertà, e nel paese
di Bolívar, la Gran Colombia, a nessun cittadino degli Stati Uniti
sarà proibito l'ingresso, perché siamo liberi. Ma nessun criminale
di guerra entrerà, tanto meno un criminale contro l'umanità.
Basta
Auschwitz per il petrolio. Nel mezzo degli affari, c'è tempo per
l'amore e l'umanità, dice la Bibbia.
Liberati, Trump, da quella
schiavitù che durerà per generazioni.
Ho detto, e non è un
crimine, di non obbedire alle voci che ordinano ai loro eserciti di
sparare sull'umanità.
Sono, oltre che un colombiano orgoglioso
del suo Paese, che ama la sua enorme bellezza tropicale, il suo mare
e le sue montagne, e tutte le sue culture, belle come la natura, un
cittadino europeo. Non ho bisogno del tuo visto, ma andrò solo su
invito del tuo popolo. Non ho nemmeno bisogno di viaggiare: la
Colombia è il cuore del mondo, e nelle sue terre vivono esseri umani
che portano nelle loro vene tutti i popoli del mondo. Posso vedere il
mondo viaggiando attraverso il mio Paese”.
Gustavo Petro, come il compianto Presidente dell'Uruguay José “Pepe” Mujica, come il Presidente brasiliano Lula (peraltro tutti molto amici del già citato Roger Waters) e molti altri leader socialisti democratici autentici, latinoamericani, asiatici e del Sud del mondo, sono un faro di speranza, in un mondo che sta perdendo ogni forma di umanità e dignità.
In un mondo in particolare, quello Occidentale liberal capitalista, che mistifica e scambia la democrazia con la barbarie; la libertà con il consumismo e l'edonismo (o, peggio, con la violenza nei confronti dei più deboli); il riformismo con il fondamentalismo. Che distrugge la scuola pubblica, la sanità, la civiltà, invocando più armi.
In un circo degli orrori senza fine.
Luca Bagatin
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