giovedì 20 novembre 2025

Robert Fico, unico socialista al governo in UE e riflessioni sulla necessità di ricostruire un autentico Centro-Sinistra (quello vero, della Prima Repubblica). Articolo di Luca Bagatin

 

Ancora una volta, Robert Fico, Presidente della Slovacchia e leader del partito socialista democratico SMER (Direzione Socialdemocrazia), si conferma l'unico leader autenticamente socialista in UE.

Egli, ancora una volta, critica le decisioni dei vertici dell'UE di isolarsi dall'approvvigionamento energetico russo a partire dal 2028, dichiarando di valutare la possibilità di citare in giudizio l'UE per tale irresponsabile decisione, che colpirà in particolare Slovacchia e Ungheria i cui governi, non a caso, a tale decisione si sono fermamente opposti.

Questa decisione è estremamente dannosa per noi. Sapete che non l'abbiamo votata”, ha sottolineato il Presidente Fico.

Il suo governo valuterà gli impegni presi dalla Commissione Europea nell'ambito del sostegno energetico alla Slovacchia ed in proposito ha aggiunto: “Tutto dipenderà molto da come la Commissione europea rispetterà i suoi impegni nei confronti della Slovacchia, assunti e firmati direttamente dal Presidente della Commissione Europea”.

Il Premier slovacco ha fatto presente che la decisione di isolarsi dall'approvvigionamento energetico russo, presa a maggioranza qualificata degli Stati membri, rappresenta una violazione della legislazione dell'UE.

Egli ha peraltro dichiarato che “Stiamo parlando di 140 miliardi di euro che la Commissione vuole letteralmente donare all'Ucraina, il che solleva un numero enorme di questioni legali e molta incertezza in Europa” ed ha manifestato preoccupazione relativamente alla confisca dei beni russi congelati, che potrebbe portare alla confisca di proprietà di Stati membri UE nel territorio della Federazione Russa.

Il socialdemocratico Fico, in più occasioni, ha manifestato dissensi nei confronti della politica dell'UE in merito.

Egli non ha sostenuto i pacchetti di sanzioni contro la Federazione Russa; ha preso le distanze nei confronti delle assurde dichiarazioni della rappresentante degli affari esteri dell'UE, nonché esponente della destra estone, Kaja Kallas, la quale avrebbe voluto impedirgli di partecipare alle celebrazioni a Mosca, del 9 maggio scorso, per ricordare le vittime della resistenza antifascista nella Seconda Guerra Mondiale; ha partecipato – unico leader dell'UE - all'80esimo anniversario della Vittoria nella Guerra di Resistenza Popolare Cinese contro l'aggressione giapponese e nella Guerra Mondiale Antifascista ed ha sempre dichiarato di voler lavorare, assieme alla Repubblica Popolare Cinese e al Brasile del socialista Lula, per un piano di pace che risolva la crisi russo-ucraina.

Per tutta risposta, il suo partito è stato estromesso dal Partito Socialista Europeo, che di socialista non ha più nulla da molti decenni.

A differenza di SMER (Direzione Socialdemocrazia), unico partito al governo in UE che, guarda un po', ha valori socialisti, patriottici e senza equivoci liberal-capitalisti e guerrafondai.

Tutto ciò dovrebbe farci riflettere, ma probabilmente in pochi ci rifletteranno.

Come in pochi rifletteranno sulla seria politica estera di Silvio Berlusconi e, ancor più e ancor prima, di Bettino Craxi.

Una politica estera responsabile, multilaterale, volta a far dialogare Ovest e Est; a unire anziché dividere e ad andare a colpire chi davvero vuole destabilizzare il mondo. In primis gli estremisti, gli irresponsabili, i fondamentalisti di ogni colore e fede religiosa.

Aggiungerei una riflessione, da socialista e repubblicano mazziniano, orgogliosamente senza tessera da anni, che ho scritto anche ieri sui social, con un positivo riscontro di pubblico.

Se si volesse ricostruire un autentico Centro-Sinistra, come nella Prima Repubblica, riformatore, responsabile e democratico (nulla a che vedere con l'ulivismo, il PD, il renzismo e il calendismo, anzi!), occorrerebbe:

1) lavorare per dichiarare le leggi elettorali dal 1993 ad oggi incostituzionali, come giustamente dichiarato anche dall'amico ex Senatore socialista Giorgio Pizzol, in una recente intervista che gli ho fatto (facendo pertanto decadere anche l'attuale maggioranza e pseudo opposizione);

2) reintrodurre il sistema proporzionale puro (come previsto dalla Costituzione);

3) lavorare per la ricostituzione di un forte stato sociale e per una società ordinata e moralizzata (la sanità, la scuola, lo stato sociale e l'ordine pubblico sono allo sbando. Il fenomeno baby gang, invece, è sempre più diffuso e purtroppo non solo quello);

4) isolare fondamentalisti, estremisti e censori che oggi si dicono "riformisti" senza esserlo;

5) dialogare con tutti i Paesi del mondo, nel quadro di un nuovo ordine mondiale multilaterale, fondato su giustizia sociale e sovranità nazionale. Ovvero iniziando a fare ragionare gli attuali estremistici e irresponsabili (tutt'altro che “volenterosi”) vertici UE.

Ovviamente sono, come spesso mi accade, molto pessimista, ma già sarebbe molto iniziare a discuterne.

Luca Bagatin

www.amoreeliberta.blogspot.it

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